Donald Trump è il 47° presidente degli Stati Uniti, questo è il verdetto dopo le elezioni americane che si sono svolte nella giornata di ieri.
In un appassionato discorso ai suoi sostenitori a West Palm Beach, in Florida, il magnate ha dichiarato: “Questa è una vittoria politica che il nostro paese non ha mai visto prima. Non mi fermerò fino a quando non avremo consegnato ai nostri figli e a tutti voi un’America forte, sicura e prospera”, ha sostenuto Trump, aggiungendo che “stiamo guidando la guarigione della nostra nazione”.
La sua vittoria in Pennsylvania ha sfondato il muro blu dei democratici e ridotto al minimo le speranze di rimonta della candidata avversaria. Carolina del Nord e Georgia, quest’ultima che quattro anni fa votò per i democratici, sono già state attribuite a Trump.
L’onda repubblicana ha già permesso al partito di conquistare il controllo del Senato, ribaltando i seggi in Ohio e West Virginia e sconfiggendo con successo gli avversari in Texas e Nebraska. I risultati dimostrano che Trump ha superato i suoi stessi risultati del 2020 in diverse regioni.
La reazione dei mercati all’esito delle elezioni americane ha un tono di voce di sorpresa e incoraggiamento.
L’entusiasmante reazione dei mercati suggerisce che gli investitori si stanno preparando a una seconda amministrazione Trump che sarà simile alla prima sotto molti aspetti. Prevedono un costante flusso di politiche che includono tagli alle tasse, deregolamentazione e l’uso di tariffe, tutto ciò destinato ad alimentare contemporaneamente la crescita economica, gli utili delle aziende e l’inflazione. Ecco come le diverse classi di asset si sono comportate finora.
I futuri di Wall Street e del mercato azionario europeo sono in salita, mentre la Cina è in calo.
I futuri sugli indici americani Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq registrano guadagni che variano tra l’1,6% e il 2%, mentre il derivato sul Russell 2000 registra un impressionante aumento del 4% in previsione di una maggiore preferenza per l’acquisto di piccole aziende che si concentrano principalmente sul mercato statunitense, considerando le politiche protezionistiche di Trump.
Le borse asiatiche, comprese quelle della Cina, sono in calo a causa delle previsioni di nuovi dazi, mentre le borse europee hanno aperto in leggero rialzo. Il Dax ha registrato un aumento dell’0,8%, l’Eurostoxx 50 dell’0,6% e il Ftse Mib dello 0,7%.
A Piazza Affari, dove si presta attenzione anche ai risultati trimestrali, le azioni di Unicredit stanno salendo dopo la pubblicazione dei conti, mentre le azioni di Tenaris e Leonardo, aziende particolarmente esposte agli Stati Uniti, stanno facendo registrare un aumento. Al contrario, le aziende del settore delle utilities stanno subendo una battuta d’arresto a causa dell’aumento dei rendimenti e della possibilità che vi sia meno attenzione verso le politiche sostenibili a livello globale.
Il dollaro si sta rafforzando tra le valute.
Il dollaro si trova in un impetuoso rialzo a causa delle aspettative di ulteriori tariffe e politiche inflazionistiche, che potrebbero costringere la Federal Reserve a mettere fine al suo processo di allentamento monetario.
L’indice Bloomberg Dollar Spot è salito fino all’1,6%. Il cambio euro/dollaro è sceso a 1,074 e il dollaro/yen ha superato la quota di 154. Tra le valute emergenti, il peso messicano è crollato di oltre il 3%.
L’oro sta diminuendo, arrivando a 2.726 dollari l’oncia, frenato dall’apprezzamento del dollaro. Per quanto riguarda il petrolio, i futures su Brent e WTI mostrano un calo di circa l’1,6% rispettivamente a 74,3 e 70,8 dollari al barile.
Uno dei principali beneficiari di questa situazione è il Bitcoin (+6%), che ha raggiunto nuovi massimi storici toccando i 75.370 dollari, consolidando il notevole aumento che si è verificato nelle settimane precedenti alle elezioni. Gli investitori scommettono sul fatto che Trump possa attuare politiche per proteggere e stimolare l’utilizzo degli asset digitali.
Anche altre criptovalute come Ethereum (+7%), Solana (+9%) e Dogecoin (+12%) stanno evidenziando un progresso significativo.